Agency e costellazioni familiari: quando gli altri vengono prima di noi stessi

Capire che la nostra tendenza a compiacere gli altri a scapito di noi stessi è radicata in dinamiche familiari profonde ci offre la possibilità di interrompere il ciclo.

Quando guido una costellazione, solitamente cerco di rimanere aperto a tutto ciò che dal costellato potrebbe emergere.
In tal senso, la mia mia guida non può prescindere dalle mie conoscenze pregresse e, in particolare, i miei studi di counselor. L’integrazione di queste conoscenze con lo sviluppo delle costellazioni è, a mio parere, l’approccio migliore per chi si presenta nei miei gruppi. Tra le molte cose che ho appreso nei miei studi di counseling, emerge spesso durante le costellazioni il concetto di “agency”.

Il concetto di “agency” nel modello psico-corporeo

L’agency, nel contesto dell’Integrative Body Psychotherapy (IBP), si riferisce alla tendenza automatica e inconscia di una persona di dire “sì” agli altri, spesso a discapito di sé stesso. Questo comportamento riflesso porta l’individuo a mettere da parte i propri bisogni e desideri per soddisfare le aspettative altrui, per compiacere gli altri. Tale inclinazione non nasce dal nulla, ma è radicata in profondi schemi familiari e dinamiche relazionali.

Durante una costellazione familiare, è possibile osservare come e perché questa agency si è sviluppata e vedere rappresentata nello spazio l’origine di questo comportamento: si può scoprire, per esempio, che un genitore particolarmente esigente o emotivamente distante ha indotto il bambino a conformarsi per ottenere affetto o approvazione. Si può identificare il membro della famiglia verso cui questo comportamento è maggiormente diretto, svelando così le pressioni e le aspettative che hanno modellato l’auto-percezione dell’individuo.

Come si sviluppa questa tendenza inconscia

Nei primi mesi di vita, la sopravvivenza del bambino dipende completamente dai genitori. Il loro affetto e la loro attenzione sono vitali, non solo per il nutrimento fisico, ma anche per il benessere emotivo e lo sviluppo psicologico. In questa fase, il bambino impara rapidamente che conformarsi alle aspettative del genitore è essenziale per ottenere cura e protezione. Dire “sì” diventa una strategia di sopravvivenza.

Man mano che il bambino cresce, questo schema di agency si consolida. Il bambino capisce che compiacere il genitore è il modo più sicuro per ottenere affetto, attenzione e riconoscimento. Questo comportamento si estende anche ad altre figure autoritarie o di riferimento nella vita del bambino, come insegnanti o altri adulti significativi. L’agency, quindi, nasce come una difesa: è l’unico modo che il bambino conosce per assicurarsi ciò di cui ha bisogno per sopravvivere e sentirsi amato.

Quando il bambino diventa un adulto, questo schema comportamentale di dire sempre “sì” e conformarsi è ormai profondamente radicato. Anche se non è più necessario per la sopravvivenza, l’individuo continua ad applicarlo inconsapevolmente. Ad esempio, una persona potrebbe pensare: “Anche se non ho forze, se faccio questa cosa per lui, così poi mi amerà di più.” Oppure “Solo se penso al bene degli altri sarò una brava persona degna di stima”. Questo tipo di comportamento può portare a un continuo sacrificio di sé stessi per il bene degli altri, riproducendo le dinamiche familiari apprese durante l’infanzia.

Osservare l’agency con le Costellazioni Familiari Evoluzionali

Gli schemi di agency, acquisiti per sopravvivere emotivamente all’interno del contesto familiare, tendono a ripresentarsi nelle relazioni con colleghi, amici, partner e superiori. L’individuo continua a dire “sì”, continua a mettere gli altri al primo posto, perpetuando un ciclo di auto-sacrificio e disconnessione dal proprio vero sé. E tutto questo sembra normale, finché non lo si vede con i propri occhi prendendone consapevolezza. Le costellazioni familiari permettono proprio di vedere nello spazio come queste dinamiche interne sono state riprodotte anche nella vita adulta: il proprio rappresentante proteso in avanti in cerca di qualcuno da aiutare, oppure il rappresentante di un collega in atteggiamento di richiesta (perché tanto sa che otterrà ciò che vuole).

Attraverso la rappresentazione delle costellazioni, non solo si identifica l’origine di questi schemi, ma si comprende anche il loro impatto a lungo termine. Questa consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento. Capire che la nostra tendenza a compiacere gli altri a scapito di noi stessi è radicata in dinamiche familiari profonde ci offre la possibilità di interrompere il ciclo. Possiamo iniziare a lavorare per ristabilire i nostri confini, sviluppare un senso di sé più forte e autentico, e imparare a dire “no” quando necessario.

Le costellazioni familiari, dunque, non sono solo un mezzo per esplorare il passato, ma anche uno strumento di trasformazione per il presente e il futuro. Riconoscere l’agency e le sue radici nelle nostre storie familiari ci libera dalla ripetizione automatica di vecchi schemi, permettendoci di vivere una vita più autentica e soddisfacente.