Questo metodo si può applicare al singolo, partecipando a Costellazioni Familiari da soli, oppure si può partecipare ad un gruppo.
In quest’ultimo caso, il costellato è sempre una sola persona che potrà interagire con gli altri componenti del gruppo. Quale di questi due modi di fare costellazioni è meglio? Se parliamo di efficacia, non c’è alcuna differenza tra partecipare a costellazioni familiari da soli o in gruppo. Personalmente lavoro con entrambi i metodi e, secondo la mia esperienza, si possono ottenere risultati sorprendenti sia da soli che in gruppo.
Il metodo alla base è molto simile e i princípi che guidano ogni costellazione sono gli stessi. Anche i temi e le dinamiche che emergono sono uguali in entrambi i casi. Ogni costellazione, sia individuale che in gruppo, deve la sua riuscita alla fiducia che riponiamo nel metodo delle costellazioni familiari evoluzionali e alla nostra capacità di affidarci al conduttore.
Il ruolo dei rappresentanti nella Costellazione Familiare individuale e nel gruppo
Il rappresentante è colui che nella costellazione sostituisce un componente del sistema o il costellato stesso. Ovviamente, nella costellazioni di gruppo, il cliente può scegliere tra le persone presenti chi, secondo lui, possiede le caratteristiche della persona che dovrà rappresentare. A volte si tratta di somiglianza fisica, a volte di atteggiamenti che ricordano il familiare, altre volte ancora di una semplice e autentica sensazione.
Nel caso in cui si partecipi alle costellazioni familiari da soli, il ruolo di rappresentante viene svolto da oggetti. Che siano fogli, pupazzetti o cuscini cambia poco. Il costellato può scegliere che familiare inserire nella sua costellazione, dove sistemarlo e come posizionarsi in relazione ad esso. Anche se abbiamo di fronte degli oggetti, il metodo della costellazione ci permette di connetterci ugualmente con le persone rappresentate. Potremo persino parlare con loro come se fossero presenti.
Osservare la costellazione, vivere la costellazione, immedesimarsi
Quello che cambia se siamo in gruppo o in una costellazione individuale è la posizione da cui il costellato può osservare o vivere la sua costellazione. Nelle costellazioni di gruppo, il ruolo dei rappresentanti è estremamente importante. Il costellato può essere un osservatore esterno che guarda appunto da fuori e vede quel che c’è. Osserva le posizioni, gli sguardi e le interazioni tra i rappresentanti.
Altrimenti, il costellato può entrare nella costellazione e “vivere” le dinamiche che ci sono nel suo sistema. Può interagire con i rappresentanti e sentire i cambiamenti che queste interazioni creano in lui. Il tutto con l’obiettivo di diventare coscienti delle dinamiche interne del nostro sistema.
Osservare da fuori o “vivere” dall’interno sono cose che è possibile fare anche nelle costellazioni individuali. Pur non avendo di fronte una persona che parla, anche con gli oggetti scelti a rappresentanza è possibile avere delle interazioni: avvicinarsi o allontanarsi, stringere in un abbraccio, provare emozioni guardandoli… Il bello delle costellazioni individuali, è che permettono un ulteriore punto di vista. Quando si utilizzano degli oggetti a rappresentanza dei componenti del sistema, è possibile anche “diventare” per un momento uno di questi componenti. Quando si entra nei panni degli altri ci si può immedesimare ed accedere alle loro sensazioni. Si può così “diventare” il papà e provare le sue sensazioni, così come diventare la mamma, la nonna…
L’energia del gruppo
La presenza o l’assenza del gruppo sono ininfluenti ai fini della buona riuscita di una costellazione. Ciascuno, secondo il proprio sentire può scegliere ciò che fa per lui e ciò che sente più affine. Qualcuno preferisce gestire la propria costellazione in un gruppo numeroso in quanto ritiene il gruppo più stimolante e preferisce sentire l’energia che si crea con la presenza di più persone. In gruppo ci si può sentire accolti, meno soli o incoraggiati. Altri preferiscono costellazioni poco numerose o sessioni individuali. Con un numero più ristretto di persone si può essere meno distratti, più a fuoco o più liberi di esprimersi.
La buona riuscita della costellazione si può avere in entrambi i casi. Se ci sono pochi partecipanti è sufficiente mettere alcuni cuscini o fogli in funzione dei rappresentanti. La cosa magnifica che possiamo riscontrare nelle costellazioni è che per sentire la presenza di qualcuno, per esempio un familiare, non è necessario che quel familiare sia rappresentato da una persona. Possiamo sentire il supporto di nostra madre o la presenza di nostro nonno semplicemente con un oggetto posto alle nostre spalle. L’effetto è lo stesso.
Questa cosa sorprendente trova spiegazione nel fatto che la sensazione di sentire la presenza di qualcuno che non c’è è uno stato d’essere, il nostro stato d’essere in quel momento, indipendentemente dalla presenza reale della persona in questione. Sicuramente ci è capitato di provare questa sensazione anche in numerosi casi della vita di tutti i giorni. Per esempio quando tornando a casa dopo il lavoro, mentre prepariamo la cena, ci ritroviamo a discutere con il capo esponendo le nostre ragioni in un dialogo interiore o anche a voce alta. Nonostante il capo non sia presente e noi siamo ben lontani dalle dinamiche dell’ufficio, per noi è come se fosse lì.
Come avrai notato, non ci sono pro e contro per lo svolgimento di costellazioni di gruppo o costellazioni individuali. Ognuno sceglierà la modalità di approccio che sente essere più affine e che permetterà quindi di arrivare più facilmente alle parti più profonde di sè.