Nonostante siano spesso associati tra loro, costellazioni familiari e psicodramma presentano delle differenze significative.
Entrambi questi approcci terapeutici si sono diffusi negli ultimi decenni. Entrambi si basano sull’idea che le esperienze e le dinamiche familiari possano influenzare profondamente il benessere individuale e offrono un approccio unico per esplorare e risolvere problemi emotivi.
Le costellazioni familiari
Le costellazioni familiari, sviluppate da Bert Hellinger negli anni ’90, sono un metodo terapeutico che mira a far emergere le dinamiche nascoste all’interno di una famiglia o di un sistema sociale. L’obiettivo principale delle costellazioni familiari è portare alla luce le dinamiche disfunzionali o i conflitti non risolti che possono influenzare negativamente la vita di una persona. Questo approccio si basa sull’idea che le dinamiche familiari siano radicate nella nostra psiche inconscia e possano influenzare i nostri comportamenti e le nostre emozioni.
Nelle costellazioni familiari, i partecipanti vengono invitati a rappresentare i membri della famiglia o del sistema del costellato, il quale sta cercando di risolvere un problema. Attraverso il posizionamento dei rappresentanti nello spazio, il facilitatore può osservare e indagare le dinamiche relazionali in gioco. Questo processo può portare alla scoperta di verità nascoste, alla comprensione di conflitti irrisolti e alla possibilità di trovare soluzioni o risoluzioni più salutari.
Lo psicodramma
Lo psicodramma è una forma di terapia che si concentra sulla rappresentazione drammatica dei problemi personali o familiari. Sviluppato da Jacob Levy Moreno negli anni ’20, lo psicodramma utilizza il teatro come strumento terapeutico per esplorare, elaborare le esperienze e le emozioni. In una seduta di psicodramma, i partecipanti vengono invitati a rappresentare personaggi o situazioni che riflettono i loro problemi o le loro preoccupazioni. Lo psicodramma si basa sull’idea che l’espressione drammatica possa aiutare a svelare le dinamiche interne e le emozioni nascoste, consentendo così al soggetto di esplorare e risolvere i suoi conflitti.
Attraverso l’uso di tecniche teatrali come la “scena calda” o la “scena vuota”, il facilitatore guida il processo terapeutico e offre supporto al soggetto nel trovare nuove prospettive e soluzioni ai suoi problemi. Questa modalità di espressione creativa permette ai partecipanti di esplorare e sperimentare nuovi ruoli, di provare emozioni e di cercare alternative ai problemi. Il terapeuta, nel ruolo di regista, guida il processo, offrendo sostegno emotivo e incoraggiando la scoperta di nuove prospettive e soluzioni.
Quali differenze tra i due approcci terapeutici?
Una delle differenze chiave tra le costellazioni familiari e lo psicodramma è il metodo di rappresentazione. Nelle costellazioni familiari, i partecipanti vengono invitati a posizionarsi nello spazio per rappresentare i membri della famiglia o del sistema. Nello psicodramma, invece, si utilizza il teatro come mezzo di espressione, ovvero viene rappresentata una situazione come un’azione teatrale. Questa differenza di approccio può influenzare la profondità e l’intensità dell’esplorazione emotiva.
Un’altra differenza importante è l’obiettivo terapeutico. Le costellazioni familiari si concentrano principalmente sulle dinamiche tra i membri di un sistema. Scoprendo e lavorando sui conflitti irrisolti, cercando di trovare soluzioni, è possibile migliorare il benessere dell’individuo. Lo psicodramma, d’altra parte, mira a consentire al soggetto di esplorare e comprendere sé stesso e le proprie esperienze personali attraverso l’espressione drammatica, offrendo uno spazio sicuro per l’elaborazione emotiva.
Nelle costellazioni familiari, il terapeuta invita i partecipanti a selezionare dei rappresentanti esterni per agire come sostituti dei membri della loro famiglia o degli elementi significativi del sistema familiare. I rappresentanti, quindi, non conoscono inizialmente i dettagli specifici della vita dei membri reali della famiglia del cliente, ma attraverso il campo cosciente e l’energia del sistema familiare che sta emergendo, riescono a fornire una rappresentazione simbolica delle dinamiche e delle relazioni sottostanti. Nello psicodramma, invece, i partecipanti assumono il ruolo che il terapeuta gli assegna e che ritiene più adatto alla risoluzione del problema. Il terapeuta diventa quindi un vero e proprio regista e i partecipanti sono i protagonisti delle scene drammatiche.
Quindi, quale approccio è migliore?
Nessuno dei due approcci è migliore rispetto all’altro. Entrambi possono essere condotti in gruppo, per beneficiare dell’esperienza e dell’energia collettiva. Allo stesso tempo, entrambi gli approcci possono essere sviluppati con la singola persona, se quest’ultima si trova più a suo agio da sola nell’esternare le sue emozioni più profonde.
Entrambi gli approcci offrono un modo di esplorare e lavorare sulle dinamiche personali e relazionali, ma attraverso modalità diverse. Sia il metodo delle costellazioni familiari che il metodo dello psicodramma possono essere efficaci nel promuovere la crescita personale e relazionale, offrendo strumenti e prospettive uniche per il cambiamento positivo. La scelta tra i due approcci dipende dalle preferenze del cliente e dalle esigenze specifiche del processo terapeutico.